In movimento: tempi, mobilità, stili di vita delle popolazioni metropolitane
La libertà di movimento, reale e virtuale, è un tratto tipico della
contemporaneità, che si impone come imperativo sociale e nella vita
quotidiana delle persone. Mobilità corta e mobilità lunga, mobilità
lenta, pendolarismo: nella metropoli un numero sempre maggiore di
persone si sposta, in tempi diversi e per scopi diversi. Non più solo
mobilità dai luoghi di residenza verso i luoghi di lavoro e
dall’hinterland verso la città centrale, ma mobilità circolare,
zigzagante e segmentata tra comuni dell’area metropolitana e tra
quartieri della città. La crescente mobilità cambia radicalmente gli
stili della vita urbana e contribuisce a creare nuove forme di
disuguaglianza, sia dal punto di vista individuale che territoriale.
Essa si costituisce come nuovo criterio di stratificazione che
distingue fra chi dispone di mezzi e occasioni di facile mobilità e
chi, invece, resta intrappolato in luoghi sempre più marginali… |
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Convegno organizzato da:
AIDIA - Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti - Sezione di Milano
Comune di Milano - Presidenza del Consiglio Comunale Commissione Pari Opportunità
In collaborazione con
AIDIA Nazionale e Consulta Interassociativa Femminile Milanese |
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Benedetto XVI presenta il "Compendio" del testo di 13 anni fa. Condannate omosessualità, aborto, contraccezione, fecondazione artificiale Il riassunto del catechismo: inflessibili contro il sesso, duttili sulla guerra |
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Nuovo catechismo vecchia Chiesa |
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L'Italia cresce Grazie ai figli dei migranti |
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Liberazione, 29 giugno 2005
http://www.liberazione.it/giornale/050629/archdef.asp
Monica Lanfranco
 Chi
l'ha raggiunta e l'ha vista dice che, per un attimo, sul suo volto
sempre teso e ansioso si è disegnato un sorriso, un sorriso che per tre
lunghi anni era stato solo un miraggio.
L'incubo non è finito, per
Mukhtar Mai, oggi trentatreenne maestra di una piccolissima zona rurale
del Pakistan, il villaggio di Meerwala nel Punjab meridionale. Tre anni
fa, il 22 giugno del 2002, Mukhtar pagò per lo sgarro del fratello più
piccolo, lo "sfacciato Shakoor", reo di aver frequentato una ragazza di
una casta più elevata.
A lui fu inflitta la sodomizzazione, ma ci
voleva una pena esemplare, per scoraggiare altri eventuali Shakoor,
secondo il consiglio degli anziani. E lo stupro collettivo di Mukhtar
era stata la pena esemplare. Non solo: la violenza di gruppo si era
verificata sotto gli occhi di oltre 200 uomini, un atroce corollario
tribale a cornice dell'abuso. |
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Otto per mille alla Chiesa: poco in beneficienza, tanto in stipendi a preti e perpetue Solo il 48% di chi fa la dichiarazione dei redditi firma per destinare il suo obolo, ma la spartizione viene fatta in proporzione alle scelte di chi ha firmato, così al Vaticano va l''87% di un miliardo e mezzo di euro. Alle altre entità di culto le briciole. Lo Stato grande assente dalle opere umanitarie |
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Trasparenza e libertà di scelta per evitare l'indifferenza Lo Stato si presta a un inganno il Vaticano commette peccato |
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